Se la riforma serve a discriminare e a incidere di più sulle imprese più grandi, “deve essere valutata l’ipotesi di non abolire l’Irap nei loro confronti per non trovarci di nuovo con una redistribuzione del carico fiscale a favore delle imprese di maggiori dimensioni”.
A dichiararlo è il Responsabile Fisco di Confesercenti, Marino Gabellini, in un’intervista a Milano Finanza. “La pressione fiscale va diminuita, ma è fondamentale sapere a chi si abbasserà l’onere fiscale e chi, invece, dovrà farsi carico di pagare di più. Fino a quando e chi saranno, invece, le società e le persone fisiche che saranno progressivamente esonerate dal pagamento dell’Irap e che non si vedranno sostituire l’Irap con questa sovraimposta”, spiega. Ci sono altri due altri elementi singolari. Il primo è la proposta di modificare lo statuto del contribuente, quando in realtà si doveva riconoscere di attuarlo pienamente. La seconda riguarda l’ipotesi di rendere a pagamento gli interpelli all’Agenzia delle Entrate. “Non solo in Italia emaniamo norme fiscali incomprensibili, ma quando uno vuole inviare una domanda ai Fisco per chiarirsi un dubbio deve pagare, una follia”.
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