Ue: 10 miliardi di aiuti all’Italia per garantire la liquidità delle imprese

Lug 19, 2022

In ambito crisi con guerra Ucraina, garanzie statali su prestiti

Via libera della Commissione Ue ad aiuti per 10 miliardi di euro predisposti dall’Italia per garantire liquidità alle imprese colpite dalla crisi creata dalla guerra in Ucraina. Il meccanismo è approvato nell’ambito del quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato. Imprese di tutte le dimensioni e settori (non finanziarie) attive in Italia, potranno ricevere nuovi prestiti, leasing finanziario o prodotti di factoring pro solvendo, coperti da una garanzia statale per il 70-90% del prestito, a seconda di dimensioni e fatturato, e fino al 15% del fatturato annuo medio del beneficiario o al 50% dei costi energetici nei 12 mesi.

“Nel presente contesto di incertezza economica causata dall’attuale crisi geopolitica, questo meccanismo di garanzia dei prestiti da 10 miliardi di euro – afferma in una nota la vice presidente esecutiva della Commissione Margrethe Vestager – consentirà all’Italia di sostenere le imprese e i settori colpiti. Noi continuiamo a restare al fianco dell’Ucraina e del suo popolo. Allo stesso
tempo proseguiamo la stretta collaborazione con gli Stati membri per garantire che le misure nazionali di sostegno possano essere attuate in modo tempestivo, coordinato ed efficace, tutelando nel contempo la parità di condizioni nel mercato unico”.

Il meccanismo sarà gestito da Sace. Sarà subordinato a condizioni volte a limitare indebite distorsioni della concorrenza, e comprenderà misure di salvaguardia per garantire un nesso tra l’importo degli aiuti concessi alle imprese e l’entità della loro attività economica, e che i vantaggi della misura siano trasferiti nella misura più ampia possibile ai beneficiari finali tramite gli intermediari finanziari.

Il quadro temporaneo di crisi, che al momento si prevede attivo fino a fine 2022, prevede che gli Stati membri possano concedere aiuti fino a 35.000 euro a imprese del settore agricolo, della
pesca e dell’acquacoltura, e fino a 400.000 euro di altri settori, con sostegno alla liquidità sotto forma di garanzie statali e prestiti agevolati, e aiuti destinati a compensare i prezzi elevati dell’energia. L’aiuto complessivo per beneficiario non può superare il 30 % dei costi ammissibili, fino a un massimo di 2 milioni di euro. In caso di imprese in perdita possono essere necessari ulteriori aiuti per garantire il proseguimento dell’attività economica e i massimali possono arrivare fino a 25 milioni, 50 milioni per imprese di settori e sottosettori particolarmente colpiti.

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