Fiba Confesercenti Grosseto: i sindaci della Maremma a fianco dei balneari in vista della manifestazione

Apr 10, 2024

L’Associazione: “Abbiamo bisogno di capire quale sarà il futuro del settore ed è per questo che unitariamente parteciperemo ad una manifestazione pacifica che chiamerà in piazza migliaia di imprenditori”

Il sindacato balneari Fiba Confesercenti Grosseto in sinergia con i colleghi della Sib Confcommercio portano le imprese in piazza per manifestare contro l’incertezza con la quale le imprese del settore sono costrette a fare i conti, con difficoltà nel programmare la propria attività economica e nell’incapacità di pianificare quegli investimenti fondamentali che il turismo balneare reclama a favore di tutto il settore turistico del Paese.

«La stagione turistica ormai alle porte ci costringe a ricordare ancora una volta alla politica nazionale ed europea che non c’è più tempo da perdere. Abbiamo bisogno di capire quale sarà il futuro del settore ed è per questo che unitariamente parteciperemo ad una manifestazione pacifica che chiamerà in piazza migliaia di imprenditori».  Dalla nostra provincia di Grosseto saranno circa 50 gli imprenditori balneari che parteciperanno alla manifestazione nazionale prevista per la mattina di giovedì 11 aprile in piazza Santi Apostoli a Roma.

Alcuni amministratori pubblici dei comuni costieri hanno sentito il dovere di sostenere la categoria rilasciando una loro dichiarazione.

Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto: “Riguardo l’urgenza dello stabilire regole chiare riguardo la tutela della nostra balneazione attrezzata mi sono espresso anche in passato, più volte. È del tutto evidente, e lo dico da imprenditore oltre che da sindaco, che l’incertezza riguardo le regole del gioco rischia di arrecare un serio danno a una importante categoria produttiva del Paese. E dico questo senza voler puntare il dito contro nessuno: la mia è un’analisi oggettiva, così come credo siano oggettive le richieste delle imprese balneari. Chi ha lavorato e investito in questo genere di turismo merita rispetto e tutela. I bandi di gara che consentano il riconoscimento degli investimenti fatti potrebbero essere una soluzione. Cioè calcolare quanto è stato investito e quanto nel frattempo è stato l’ammortamento, riconoscendo poi all’imprenditore uscente la differenza persa. Bene, si dia seguito e si potenzi questo percorso o se ne individuino altri, ma purché vi sia una linea chiara e a prova d’interpretazioni soggettive. Il rischio è che multinazionali estere possano assicurarsi il patrimonio nostrano, oggi gestito da storici imprenditori locali che hanno dimostrato, spesso nel corso addirittura di decenni, il loro valore e la loro totale dedizione al territorio. Inoltre, credo si debba considerare bene che regole standardizzate per tutta l’Europa e che non tengono conto di alcun genere di differenza, mal si conciliano con la particolarità di un fenomeno, come il turismo balneare, tipicamente e storicamente italiano, fatto di peculiarità che poco o nulla si ritrovano negli altri stati dell’Unione. Penso dunque che la richiesta avanzata dalle associazioni di categoria, di giungere in tempi rapidi a norme chiare, sia condivisibile. Questo anche a tutela dei posti di lavoro diretti e indiretti creati nel settore, un livello occupazionale che rischia di essere messo in serio dubbio”.

Andrea Pecorini, vice sindaco di Follonica ed assessore al mare: “Il turismo balneare è un volano fondamentale per la nostra città e per il territorio tutto. Noi come Comune di Follonica ci stiamo seriamente impegnando da anni, in collaborazione con il Consorzio degli stabilimenti balneari, con il piano collettivo di sicurezza della balneazione, insieme al Genio civile regionale con i lavori a mare anti erosione ed infine con le modifiche agli strumenti urbanistici per consentire alle strutture di allungare la stagione e offrire il servizio. Data l’importanza del settore, è assolutamente da criticare l’immobilismo del Governo e il suo continuo rimandare la stesura di una legge quadro di riordino del settore. Con questo temporeggiamento da un lato si danneggiano le imprese che non hanno alcuna certezza sul loro futuro, e dall’altro lato si lasciano le amministrazioni locali sole in prima linea senza alcuna indicazione univoca su come muoversi”.

Andrea Casamenti, sindaco di Orbetello: “Il nostro territorio è circondato da oltre 37 km di spiagge pertanto la risorsa primaria che genere indotto, turismo e visibilità internazionale, è evidente che parte del merito non possa che essere attribuito ai nostri balneari che negli anni hanno creato aziende di accoglienza turistica e tutelando il delicato equilibrio ambientale caratteristico delle nostre spiagge diventando partner imprescindibile dell’amministrazione nella tutela del paesaggio e nell’accoglienza turistica. Le nostre imprese , come la maggior parte delle imprese balneari italiane, sono gestite da nuclei familiari che sono ormai divenuti punti di riferimento per intere generazioni e sono ormai parte della grande famiglia Orbetellana. La direttiva bolkestein rischia di sconvolgere tutto questo a favore di gestioni asettiche e prive di quel profilo umano che fin dai primi anni sessanta ha sempre fatto parte della nostra cultura. Ribadisco a nome di tutta l’amministrazione la vicinanza a tutto il settore, vicinanza che sempre abbiamo dimostrato anche, quando costretti da norme stringenti, abbiamo dovuto emettere atti che comunque cercavano la via migliore, nell’ambito della legalità, che garantisse un’ equa visione del futuro delle nostre spiagge. Un caro saluto da Orbetello che sarà sempre al vostro fianco in questa battaglia”.

Elena Nappi sindaco di Castiglione della Pescaia: “Come comune di Castiglione della Pescaia abbiamo già fatto quanto di nostra competenza, garantendo i prolungamenti delle concessioni fino al 2033 con evidenza pubblica. La procedura è passata al vaglio sia del T.A.R. che del Consiglio di Stato che l’hanno ritenuta legittima e rispettosa dei principi eurocomunitari in quanto idonea a soddisfare gli obblighi di imparzialità, rispetto della par condicio e confronto concorrenziale, attraverso il meccanismo pubblicitario, peraltro, già previsti anche dall’art. 37 Cod. Nav. Tale procedura ha superato indenne anche il vaglio dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), alla quale è stata sottoposta più volte. Anche noi amministratori, come gli stabilimenti balneari, viviamo questa fase di incertezza dovuta alle indecisioni del Governo, ma siamo comunque pronti a farci carico delle nostre responsabilità in linea con le normative in vigore. Per la Pubblica Amministrazione queste incertezze vanno a danno degli investimenti, della qualità dell’offerta, della sicurezza sulle spiagge, per questo auspichiamo una maggiore chiarezza e certezza normativa, soprattutto per gli imprenditori, per questo ci schieriamo al fianco dei balneari italiani per sostenere tutta la categoria che rappresenta un settore economicamente importante del nostro territorio”.

Francesca Travison e Silvia Travison sindaco e assessore del comune di Scarlino: «La situazione delle concessioni balneari – dichiara il sindaco di Scarlino Francesca Travison – deve trovare una soluzione certa e chiara. Sono anni che se ne discute e a farne le spese sono imprenditori che hanno investito e continuano ad investire sulle loro attività, spesso a conduzione familiare. La realtà dei balneari italiani è peculiare e, soprattutto, ha una storia importante per il nostro Paese. Quello che auspichiamo è una risoluzione della questione veloce e definitiva così che gli imprenditori italiani possano avere chiaro quale sarà il futuro nella speranza che siano tutelati e venga permesso loro di lavorare in tutta serenità». Interviene sulla questione anche l’assessore al Turismo del Comune di Scarlino, Silvia Travison. «Ci auspichiamo che le istanze delle associazioni di categoria che svolgono una preziosa attività tenendo alta l’attenzione, siano ascoltate, poiché il settore balneare non sia considerato meno di altri ambiti economici, ma un volano fondamentale per il nostro Comune e la provincia tutta».

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